Scheda Spettacolo

Adriana Palmisano

con le DONNE D’ITACA LAB

presenta

IAIA FORTE
in


di Giuseppe Argirò
liberamente ispirato all’ODISSEA di Omero

con
SARA DOMINICI
al pianoforte


Regia

GIUSEPPE ARGIRÒ




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Dal 27 aprile al 1° maggio 2011
Teatro Arcobaleno, via Francesco Redi, 1/a – Roma
06.44248154  -  06.4402719  -  320.2773855

Da mercoledì a sabato ore 21,00
Domenica ore 17,30

Intero €18,00 - Ridotto € 15,00 - Studenti €12,00

Per scoprire le promozioni speciali in corso
e come ottenere biglietti promozionali fino a € 1,00 (posti limitati)
chiamare il n. 393. 4501842

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dal 27 aprile al 1° maggio 2011 al Teatro Arcobaleno di Roma

IAIA FORTE È PENELOPE
NELL’ODISSEA DI GIUSEPPE ARGIRÒ

Liberamente ispirato all’ODISSEA di Omero, lo spettacolo di portata affabulatoria
è un viaggio ironico e struggente attraverso i luoghi visitati da Ulisse
 e raccontati dalla voce femminile di Penelope.


Dopo il successo nel 2009 ai Giardini della Filarmonica e nei siti archeologici più prestigiosi del territorio nazionale, Adriana Palmisano con le DONNE D’ITACA LAB ripresenta a Roma, al Teatro Arcobaleno dal 27 aprile al 1° maggio 2011, ODISSEA PENELOPE con IAIA FORTE, drammaturgia e regia di GIUSEPPE ARGIRÒ e al pianoforte, SARA DOMINICI.

Liberamente ispirato all’Odissea di Omero, Iaia Forte con abile trasformismo vocale, veste i panni dei personaggi coinvolgendo gli spettatori nel gioco teatrale delle diverse metamorfosi. Gli eroi omerici, attraverso la riscrittura e la regia di Giuseppe Argirò, diventano grotteschi, brillanti; privati della loro antichità rinascono moderni e profondamente umani in un’interpretazione che si avvale di un repertorio musicale, particolarmente accattivante e sofisticato, con i brani di Debussy, Chopin, Skrjabin, Tiersen, Nyman, Schumann, Piazzolla.

L’esecuzione al pianoforte di Sara Dominici, diventa una partitura per l’attrice unendo le due forme espressive nella rappresentazione di un vero e proprio concerto teatrale fatto di musiche e parole. I brani da solista danno vita a una pirotecnica e virtuosistica messa in scena in grado di emozionare e divertire gli amanti del teatro e della musica.


“Lo spettacolo è affidato esclusivamente alla forza interpretativa dell’attrice e alla carica espressiva della musica, frutto di un’operazione drammaturgica che considera una voce esclusiva per le molteplici sfaccettature. Penelope, consegnata al talento di Iaia Forte, nel suo viaggio affabulatorio, attraverso la drammaturgia che propone un’unica voce a ripercorrere le peripezie di Ulisse e tutti i personaggi da lui incontrati, diventerà di volta in volta, il Ciclope, la Maga Circe, le Sirene incantatrici. Alla voce recitante fa da contrappunto una partitura musicale estremamente accattivante dal fascino contemporaneo; un pianista in mezzo all’oceano interpreta musicalmente il viaggio di Odisseo e l’attesa di Penelope, come se si trovasse in un luogo senza tempo.

Odissea Penelope racchiude nel titolo la sua necessità d’essere, anticipando il punto di vista tutto al femminile dell’attesa: il travaglio interiore della fedeltà ad una idea. L’adesione consapevole dell’eroina di Itaca alle vicende di viaggio di Ulisse, esprime la rivendicazione del dolore, dell’abbandono e della solitudine. Penelope e Ulisse compiono lo stesso viaggio: Penelope viaggia nella sua anima rimanendo ferma, stanziale, apparentemente immobile; libera nella costrizione e prigioniera della sua libertà,  rivendica il diritto all’assenza. Ulisse attraversa tutti i mondi possibili alla ricerca della conoscenza, eppure ritorna al punto di origine, alla sua terra, ricongiungendo il principio con la fine.

La drammaturgia si avvale di diverse riletture mitologiche che coincidono nella conflittualità del maschile e del femminile, origine di un’umanità imperfetta.

Odissea Penelope rivendica il diritto della donna ad esistere, a chiamarsi con un nome proprio, affermando un’identità che non può essere decisa a priori da nessun sistema culturale. Nella memoria si consuma la violenza. Rimane il dolore muto e silenzioso che nega qualsiasi forma di rimozione ritrovando, nella parola e nel teatro, l’unica forma di rappresentazione possibile.”.  Giuseppe Argirò




Produzione e distribuzione
Adriana Palmisano

Ufficio Stampa
Serena Grandicelli 328.8724260
serena.grandicelli@libero.it